Giovedì 25 aprile
Visita a Alessandra Bravin di Cobratours nel suo ufficio a Mirleft, con la quale abbiamo uno scambio di info sulle piste che vorremmo percorrere. Alessandra, archeologa è sposata con un francese e non sembra avere una ottima opinione né di Gandini ne degli altri operatori turistici. Il suo approccio è estremamente ecologico. In breve ci conferma la bontà generale del percorso previsto, salvo che per ll tratto Msaid-Assa che ritiene pericoloso. Ci suggerisce una possibile alternativa montana.
El Gzira. La "Spiaggia dei fricchettoni", qualche chilometro più a sud. È lei! Ritrovata. La spiaggia e sempre bellissima ma le costruzioni sulla spiaggia stanno diventando troppe.Il grande arco scavato dal mare sotto la costa è sempre lì, ma ormai il business è arrivato...
Ad Ifni facciamo il pieno ed acquistiamo una bombola ed un bruciatore per la cucina locali (butagaz) in quanto i nostri sono inservibili, dopodichè cerchiamo la pista che dal porto và in direzione di Sidi Ouarsik e Foum Assaka. La pista, subito dopo il porto, è chiusa per lavori ma dopo un breve parlamentare un uomo del cantiere ci scosta le pietre che la bloccano e ci permette di proseguire. Cerchiamo di ringraziarlo, visto che si è voluto spostare una a una tutte le pietre che sbarrano la pista per mezzo chilometro, ma rifiuta. E' la prima volta che mi capita.Km 11: dopo essere scesi fino al mare nel tentativo di percorrere la pista che corre sulla battigia ed aver rinunciato poco dopo un relitto di nave, cerchiamo di raggiungere la pista intermedia ma, al primo twist succede il patatrac: un tubo dell' impianto del servosterzo esplode vuotando il circuito e contemporaneamente salta un silent block della barra di torsione posteriore.Ripariamo il primo con il kit per il materassino ed il secondo con degli stopper in nylon. Ai 20 all'ora e con una tensione notevole riguadagnamo Ifni.Ci fermiamo all'albergo Suerte Loca che è carino, economico e ha un meccanico al fianco.
Venerdì 26 aprile
Alle 9 il meccanico comincia l'opera. Il silent block è presto sistemato ed anche il tubo sostituito. Il circuito viene riempito con olio per trasmissioni automatiche con una sigla simile ma non identica a quella indicata sul tappo del circuito; speriamo bene.Facciamo il pieno di acqua e partiamo. Questa volta cerchiamo l'imbocco della pista aperto. Si trova sulla sinistra della strada prima della curva verso destra che porta al porto.
Dopo aver superato il fatidico km 11, la pista prosegue, tenendosi ad una certa distanza dal mare. Vi ritorna solo all'altezza della foce dello Oued Assaka dove si passa il primo guado. Poi il percorso diviene lento e si attorciglia intorno ai rilievi per aggirarli ma, poco dopo il villaggio di Tiliouine, ci ripaga con l'arrivo allo Oued Noun (che poi diventa Oued Assaka). Nello oued si trova il forte spagnolo che segnava il confine tra l'enclave di Ifni ed il Marocco: grandioso!
Bou Jerif, grande forte francese a fianco di un oued con qualche palma. Foto e, dopo 3km...miraggio: il camping, albergo, ristorante di Bou Jerif, gestito da un francese (con splendida compagna). Addirittura raffinato, con aiole, cartelli indicatori, e rotonda per il traffico. Dopo aver bevuto il the di rito, ripartiamo alla volta di Plage Blanche deludendo il proprietario che aveva sostituito la bandiera belga con quella italiana in nostro onore.Un consiglio: se passate da quelle parti con la vostra compagna, fatele un regalo, fermatevi. Il servizio è ottimo e la cantina ha fama di essere molto ben fornita.Ancora 8km di pista scorrevole e si arriva alla nuova strada asfaltata che da Guelmim porta a Plage Blanche.Gli ultimi km sono in costruzione e dopo un po', visto che cala il buio e la meta ancora non compare, deviamo a destra per qualche centinaio di metri e facciamo il campo al riparo di una bassa collina.La costa è lontana ma il rombo di sottofondo dell'oceano è continuo. Tagliatelle al pesto, caffè e muffins al cioccolato.
Sabato 27 aprile
La pista che porta a Plage Blanche è abbastanza monotona ma scorrevole. Si giunge al paese posto alla destra della foce di un oued e quindi si scende nello stesso risalendone il corso (c.a. 1,5km) fino a trovare il guado che porta sulla falesia dall'altro lato del oued. Sotto la falesia ha inizio Plage Blanche. Mentre attraversiamo il oued, sentiamo un rombo che ci sovrasta: un elicottero, poi un altro e un altro ancora, sembrano militairi ma...sono turisti. Sulla cima della falesia li attendono una serie di tende berbere per il pranzo e con 4x4 per l'escursione alla plage. Senza commenti!
Il percorso da Plage Blanche si snoda a qualche km dalla costa, dominata dalle dune. Si potrebbe anche, con la bassa marea (e due auto, non si sa mai) fare l'intero percorso sulla spiaggia. La nostra pista è a tratti sassosa ma abbastanza tranquilla e facile da seguire. Più problematico è trovare un passaggio verso il mare.Una volta attraversato lo oued Aroeora, si giunge infine all'omonimo forte semidistrutto, posto sulla sommità della falesia che delimita il lato sinistro della foce del oued. Sul lato opposto una enorme duna segna la fine di Plage Blanche.Nel forte distrutto solo la casetta del comando è ancora in piedi e qui abitano i due militari che controllano il passaggio. Il militare presente al momento (l'altro è andato a fare la spesa: un giorno di viaggio su pista) ci invita a prendere il solito the. Chiacchierando scopro che è lì da 4 mesi, che ha chiesto lui di stare in quel luogo remoto, che è di Agadir e che è contento. Aleale freme. Dobbiamo ripartire. Ci aspettano tanti km prima di arrivare a Cap Draa.
Ora la pista scorre alta sul bordo della falesia che sovrasta l'oceano. Si incontrano piccoli accampamenti di pescatori stagionali che pescano con le lenze da riva: qui il mare è pescosissimo. Le capanne sono poverissime e realizzate con materiali di recupero portati a riva dall'oceano. Arriviamo infine a Cap Draa. Una pista scende fino al mare. Qui il Draa è veramente imponente. La foce è separata dal mare da un cordone di dune che forma un grande lago. Proviamo a risalire il oued ma la pista si insabbia quasi subito. Sopra di noi una casermetta domina il passaggio.Torniamo sui nostri passi e risaliamo sulla falesia per imboccare la pista che, parallela al Draa, porta alla route national P41.La pista è abbastanza scorrevole. Passo la guida ad Aleale per un tratto e, appena riprendo in mano il volante...buchiamo.Cambiamo la gomma e con il sole che comincia a degadare, un po' prima di Hassi Tafnidilt, montiamo la tenda su un altura a destra della pista.