ISS - Uganda 1998 (2)

Autore: Roberto La Tour

Grande novità in occasione dei mondiali: gli interni si sono comperati un satellite! Ogni tanto Maura e io andiamo a vedere le partite. Abbiamo guardato la partita Spagna - Nigeria (tutti tifavano per la Nigeria, ma per chi tiferanno se ci sarà Nigeria - Camerun?): a un quarto d'ora dalla fine, si è spenta la trasmissione. Tutti delusissimi (è stato perso il terzo goal della Nigeria), e poi non riusciamo a vedere neanche BBC o CNN. Invece, le sfilate di moda in Cina si vedono benissimo. Adesso la trasmissione funziona di nuovo, e ci sono rimasti un po' male per il 3-0 Italia Camerun (il calcio in Italia non mi interessa, ma in Africa è divertente seguirlo). Comunque, mi piacerebbe approfittare dell'apparecchiatura per seguire qualche notiziario, ma non posso andare la e decidere cosa guardare (una volta sono andato la sera fuori orari partite, e guardavano Dallas...).

Dovrei andare a vedere due ospedali nel nord del paese, a Kitgum, ma la situazione laggiù è talmente brutta che si è escluso di andarci in macchina, e invece si dovrebbe andarci con un aeroplanino della MAF (Missionary Air Force). Ma adesso giungono notizie che sparano sugli aerei, e quindi dobbiamo quasi sicuramente rinunciare alla missione.
Poche sere fa, eravamo al bar di fronte con il Prof. Bonini, Maura, e Alberto. Sbevazzavamo e scherzavamo allegramente, quando un tizio spiritato, con una gallina in mano, chiaramente ubriaco o fatto in altro modo, è arrivato disperato biascicando non so che. Subito dopo arriva un soldato, più ubriaco di lui, che lo prende per la camicia e lo accusa di avergli rubato il pollo. Le cose diventano brutte: il soldato butta a terra il tizio, mette il colpo in canna, e gli punta contro il Kalashnikov. Interviene Bonini, che con molta autorità dice al soldato che l'altro era venuto a cercarlo. Ma cosa fai con un ubriaco armato? La scena del fucile puntato (mai contro di noi, sempre contro il poveraccio) si è ripetuta tre volte! Per di più quel cretino, quando Bonini e il barista riuscivano per un momento a calmare il soldato, restava lì (e noi: Go Away! Go Away!!...) lamentandosi e piangendo che era ingiusto che lo si accusasse di aver rubato il pollo quando il pollo il soldato glielo aveva regalato. Per fortuna è arrivato un maggiore, che ha portato via il soldato. Poi il maggiore viene a scusarsi con noi in nome dell'esercito Ugandese. Sul che Maura, che si era presa un bello spavento e la cui faccia ricominciava a prendere colore, si china verso di me e mi dice: "ma proprio quell'ufficiale lì doveva venire a risolvere la situazione? E uno che evito come la peste, ogni volta che mi vede mi fa la corte".
Come vedi, il nostro tran-tran quotidiano si colora ogni tanto di qualche emozione. Dopo i racconti di Bonini, però, sembra che tutto ciò che ho vissuto finora sia di una banalità sconcertante. 

Ieri sera sparavano vicino all'ospedale. Si sentiva: poh-poh-poh-poh­-poh. Bonini ha detto che erano colpi di Kalashnikov lontani circa 500 metri. Abbiamo rinunciato ad andare a vedere la partita. Due settimane fa, c'erano stati dei colpi di mortaio, e una mucca era saltata sopra una mina. E chiaro adesso il motivo per cui la sera non andiamo mai a Gulu? Eppure ci sarebbero alcuni bar e ristorantini, e due posti in cui si balla!

Due notti fa, all'ospedale di Kalongo, a 60 Km da Kitgum (rassicuratevi, è molto lontano da qui), i ribelli sono entrati senza rumore e senza colpo ferire e hanno rapito 40 (!) allieve ostetriche. Il problema è che sembra ci sia un'epidemia di colera tra i ribelli, e questi cercano medicine e chi possa curarli. Si tratta però di uno degli ospedali che avrei dovuto valutare, quindi la mia missione va un po' in malora.Mi chiederai: ma chi sono questi ribelli? Si tratta della LRA (Lord's Liberation Army), guidata da un certo Kony, che dirige una massa di mentecatti aiutati dal governo Sudanese che non ha un programma chiaro, dice di voler instaurare un governo "secondo la Bibbia", razzia villaggi per sostentarsi e rapisce ragazzini per arruolare guerriglieri. Ma il nostro ospedale è molto importante, quindi è ben protetto. Sulla strada ci sono movimenti di soldati e autoblindo. 

Torniamo alla mia vita quotidiana: io qui sono in una specie di torre d'avorio: un ufficio, computer, fotocopiatrice, carte, riviste. Di fianco, due laboratori: bancone, tavolo, lavandino, qualche strumento, tubi, provette, pipette, puntali, frigo e freezer. Il tutto pulito, anonimo, asettico (più o meno). E la realtà dell'ospedale? A causa dell'attività dei ribelli, ho poco lavoro. Allora questa mattina sono andato, con Emanuela e Nicoletta (le due pediatre Italiane), in pediatria.
Li file di donne con bambini in braccio erano sedute in coda su delle panche nelle corsie con i bambini in braccio, allattandoli, mentre i dottori li visitavano. Una grande sala per malattie non infettive (quanti bambini con linfomi, sorta di tumori...) e un'altra per quelle infettive: polmoniti, meningiti, diarree, oltre all'onnipresente malaria. De facto, la separazione infettivi-non infettivi non è affatto precisa. Potete immaginare l'igiene! I pannolini non esistono, fanno pipi per terra, quindi la madre pulisce con uno straccetto, ma per cos'altro usa questo straccetto? Poi fanno tutto con la stessa mano (pulire il sedere al bimbo, poi magari pulirgli la bocca...). Questa è gente per cui il sapone è troppo costoso. L'ospedale ne distribuisce, ma non basta.
Poi Emanuela mi ha portato a vedere il reparto malnutriti, e il campo profughi. Il reparto malnutriti è sotto un tendone, dove vengono pesati e (forse) alimentati, eccetera, bambini "magri col pancione". Il campo profughi è una tendopoli all'interno del muro dell'ospedale. Li ho visto dei bambini di due anni con l'artrite (l'artrite infantile da noi praticamente non esiste: è dovuta a infezioni non curate). Ma vi rendete conto che molti bambini hanno due cicatrici sul petto, praticate dallo "sciamano" del villaggio, da cui estraggono palline di grasso, credendolo miglio, per "proteggerli" dalle infezioni? Mi ha fatto anche impressione vedere (in pediatria) un bambino di più di 4 mesi di 2 kg 300 di peso: probabile caso di AIDS pediatrico...
Però nel reparto di pediatria qualcosa di piacevole c'è: un'infermiera bella come un cuore, scura come l'ebano, col suo vestitino e la cuffietta bianchi, e un sorriso che mostra una fila di denti smaglianti.Ieri sono stato in giornata a Hoima, vicino al Lago Alberto, a tre ore da Kampala. Paesaggi molto belli, ma quanta polvere! E questo il problema degli sterrati: finché non c'è nessuno, la polvere la lasci dietro di te. Ma quando davanti c'è un camion carico di banane o più spesso un pick-up pieno di gente, solleva una tale polvere che non solo dobbiamo chiedere tutti i finestrini, ma non vediamo niente il che rende difficile il sorpasso. Quando siamo tornati, i nostri vestiti avevano preso una colorazione rossiccia uniforme.


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